Venere, bronzo, 2022.
Dum differtur vita transcurrit, bronzo patinato, 2023.
“Il buon gusto, che va sempre più diffondendosi sulla terra, cominciò originariamente a formarsi sotto il cielo greco.”
Johann Winckelmann
Il titolo del progetto artistico è tratto dell’antico termine latino utilizzato nel Seicento per classificare le meraviglie della natura raccolte e esposte negli “armadietti delle curiosità” chiamati anche Wunderkammer. Utilizzando un principio classificatore che distingueva i campioni di storia naturale, naturalia appunto, e gli artefatti umani, artificialia, queste collezioni annoveravano al loro interno anche falsi esemplari di sirene, ossa di unicorni e dragoni mitologici.
L’artista si ispira all’ antico concetto di cabinet de curiositè, esplorando i sinistri, sensuali e fantastici aspetti del tema dei “Naturalia”. Le immagini di ninfe e nereidi evocano la bellezza meravigliosa ed esotica della natura, ma al contempo ne nascondono il lato più oscuro.
Le sculture, composte da coralli, legni consunti ed materiali lapidei vengono modificati evocando la bellezza nascosta al loro interno. Le labbra delicate di una ninfa vengono fuse senza giunzioni con un vecchio tronco di legno lavorato dal mare, l’ artista riesce a sovrapporre volti a coralli e conchiglie per suggerire che l’aspetto fragile e seducente del corpo umano si mimetizzi con l’ abisso che sta sotto.
I mondi racchiusi dentro “naturalia e artificialia” sono intrecciati in un’esposizione poetica ; quando messe insieme le opere dell’uomo e le opere della natura possono diventare un’opera d’arte.